di: Carmelita Cianci

Pecorino

Tra i vitigni autoctoni abruzzesi per eccellenza, è originario dell’area montana

Tra i vitigni autoctoni abruzzesi per eccellenza, il Pecorino dopo essere stato abbandonato per anni a favore di altre varietà più prolifiche, è tornato a diffondersi su buona parte del territorio abruzzese.

PECORINO

Le prime tracce bibliografiche del Pecorino risalgono al tempo di Catone il Censore, che lo classificava, insieme con altri vitigni (Greco di Tufo, Grechetto e  Pignoletto), nel gruppo delle Aminee ovvero i vitigni originari della Tessaglia, regione dell’antica Grecia.

L’origine del nome Pecorino, ricordata anche come “uva delle pecore”, sembra derivare dal rapporto esistente tra pastorizia e agricoltura. Probabilmente prende spunto dalla presenza di questo vitigno nelle zone della transumanza, quindi nelle aree montane. Infatti è storicamente un’uva di montagna che predilige climi freschi e territori con forti escursioni termiche.

Il grappolo si presenta con una foglia dalla forma tonda e poco frastagliata, l’acino ha una buccia molto spessa. E’ un’uva precoce, e il periodo della vendemmia inizia generalmente tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.

Nel suo profilo sensoriale il vino ottenuto dall’uva Pecorino si presenta giallo paglierino, ha sentori delicati con nuance di agrumi, frutta bianca ed erbe aromatiche, mentre al palato è ricco, concentrato e dinamico con una spiccata sapidità.
L’uva Pecorino è utilizzata anche per ottenere spumanti e passiti.

Il Pecorino è tutelato attraverso il Disciplinari di Produzione Abruzzo DOC.

AREA DI PRODUZIONE

Tutta la regione.

IN CUCINA/ABBINAMENTI

Il vino Pecorino si abbina con i crostacei, paste ripiene, legumi, carni bianche e rosse, pesce arrosto, zuppe, funghi, formaggi erborinati.
Temperatura di servizio 10°/12°.

 

 

[Crediti | Foto di Carmelita Cianci]