di: Carmelita Cianci

Cerasuolo d'Abruzzo

Il nome “Cerasuolo” deriva da “cerasa” per via del colore che ricorda quello della ciliegia.

Il Cerasuolo d’Abruzzo si ottiene dalle uve Montepulciano limitando il periodo di fermentazione in presenza delle bucce a diverse ore oppure attraverso la vinificazione “in bianco”. Le uve sono generalmente raccolte tra settembre e inizio ottobre.

IL CERASUOLO D'ABRUZZO

Il nome “Cerasuolo” deriva da “cerasa” in quanto il suo colore ricorda quello della ciliegia e un tempo, per buona parte delle famiglie contadine abruzzesi, rappresentava il “vino quotidiano”, da consumare a tutto pasto. 
Nel suo profilo sensoriale il Cerasuolo ha profumi intensi e croccanti di piccoli frutti rossi, al palato è fresco, delicato e armonico, è caratterizzato da una buona beva con una sapidità più o meno pronunciata a seconda delle interpretazioni e un retrogusto mandorlato.
Non va confuso con i rosati, perché il Cerasuolo d’Abruzzo custodisce una delicata trama tannica che gli conferisce una certa longevità.
Nel 2010 il Cerasuolo d’Abruzzo ha ottenuto una DOC distinta da quella del Montepulciano d'Abruzzo.

AREA DI PRODUZIONE

Tutta la regione.

IN CUCINA/ABBINAMENTI

Viste le sue caratteristiche organolettiche, conserva  un’invidiabile versatilità a tavola, abbinandosi con le preparazioni più disparate, dalle preparazioni di pesce (su tutti il brodetto di pesce) alla carne, dai salumi come la Ventricina del Vastese ai formaggi, dalle zuppe alla pizza.
Temperatura di servizio 12°- 14°C.

 

 

[Crediti | Foto di www.sangroaventinoturismo.it]