di: Carmelita Cianci

Agnello d'Abruzzo

L'agnello abruzzese è apprezzato per le sue caratteristiche organolettiche

Pastorizia e transumanza hanno storicamente condizionato e favorito l’economia dell’Abruzzo montano.
I principali borghi dell’Appennino, in particolare nelle aree dei Parchi, fondavano un tempo la loro ricchezza sul commercio della lana e sulla produzione di carni e formaggi.

L'AGNELLO D'ABRUZZO

Agnello d'Abruzzo

L’ampia disponibilità di pascolo e la straordinaria biodiversità del territorio abruzzese rendono la carne ovina particolarmente pregiata e apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche.

L’agnello abruzzese è allevato allo stato brado e semi-brado; fino allo svezzamento si nutre esclusivamente di latte materno, e poi, crescendo, con essenze spontanee di prati e di pascoli, leguminose e graminacee. La sua carne è rosa, tenera, dal basso contenuto di grasso e dalle elevate proprietà nutrizionali, contraddistinta dagli aromi caratteristici del pascolo. 

L’agnello d’Abruzzo è tutelato dal marchio collettivo “Buon Gusto Agnello d’Abruzzo”, che ne valorizza la la produzione, e dal marchio IGP “Agnello del centro Italia”, che ne assicura la provenienza.
Si tratta di agnelli nati e allevati in Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna, di età inferiore ai 12 mesi e appartengono a diverse razze locali e incroci.
Tra quelle allevate in Abruzzo, spicca la Merinizzata Italiana.

AREA DI PRODUZIONE

L'entroterra montano abruzzese, in particolare l'area del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga.

IN CUCINA/ABBINAMENTI

Il gusto gentile e delicato rende l'agnello d'Abruzzo particolarmente versatile in diverse preparazioni, in particolare nell’agnello “cacio e uova”, un classico piatto della Pasqua abruzzese. 

 

 

[Crediti | Foto di GAL Abruzzo Italico]