di: Carmelita Cianci

LETTURE GUSTOSE "Vino al Vino" di Mario Soldati

Figura eccezionale nella storia culturale del novecento, Soldati racconta i suoi tre viaggi compiuti attraverso l'Italia alla ricerca dei vini genuini

“Un vino bisogna considerarlo come il volto di una fanciulla, come un cielo, un tramonto, un paesaggio, un’opera d’arte, come qualcosa, insomma, che vive e che fa parte della nostra vita, non come qualcosa che sia staccato da noi, e definibile rigorosamente in se stesso”

Mario Soldati

 

La lettura imperdibile di questo mese è quella enoica di “Vino al vino” di Mario Soldati, un libro imprenscindibile per qualsiasi appassionato di vino che si rispetti.

VINO AL VINO

Vino al Vino, Mario Soldati
Vino al Vino, Mario Soldati

Tre viaggi compiuti tra il ’68 e il ’75 che attraversano tutta l’Italia alla ricerca dei vini genuini, come amava definirli lui, vini che in quegli anni iniziano a soccombere e a cedere il passo a un’industrializzazione incessante e repentina, al fascino di una “modernità” che pervade tutto, l’architettura, la cultura e la civiltà stessa.

Soldati ha l’urgenza di raccogliere e testimoniare quel che ancora “sopravvive”, soprattutto nella provincia italiana, e in tante sue riflessioni è profetico: quella decadenza del vino così temuta avrà il suo culmine nello scandalo del metanolo nel 1986.

LO CONSIGLIAMO PERCHÉ

In Abruzzo Soldati si ferma due volte, nell’autunno del 1970, e poi nel 1975. Incontra Cataldi Madonna, Emidio Pepe, Santoleri, ma anche realtà di cui oggi non abbiamo più memoria, tra tutte quella del professor Santoro Colella che a Pratola Peligna si diletta persino con il Riesling Renano e che pare produca ancora il miglior bianco d’Abruzzo, il Peligno bianco. Sullo sfondo, si scorgono dominanti, le grandi cantine sociali.

 

Vino al vino(Bompiani), Mario Soldati. Pagine 826.