di: Oli Monovarietali

Assaggiare l’olio evo, istruzioni per l’uso

Bruno Scaglione ci mostra come assaggiare l'olio

Impariamo ad assaggiare l’olio extravergine d’oliva con Bruno Scaglione, Coordinatore Guida agli extravergini Slow Food Abruzzo e Molise.

L'assaggio

Si versa una piccola quantità di olio in un bicchiere normalizzato di colore blu a forma di tulipano senza gambo.
Le fasi principali sono l’olfattiva e la gustativa, mentre l’aspetto visivo non viene contemplato, in quanto il colore dell’olio non è indice di qualità: nelle degustazioni professionali si usano bicchieri scuri proprio per questo motivo.

Si mette il bicchiere sulla mano sinistra e lo si copre con la mano destra e lo si scalda, cercando di ottenere una temperatura che si aggiri intorno ai 28°-29°, per favorire una migliore volatilizzazione delle sostanze aromatiche.

Si parte dall’esame olfattivo, portando il bicchiere al naso e inspirando, cercando così di percepire e  analizzare le sensazioni olfattive positive e negative.

Nella fase dell’assaggio si assume direttamente dal bicchiere una quantità di olio, si lascia cadere sulla lingua e si impregna tutto il cavo orale. L’olio si scalderà sprigionando le sostanze odorose e saturando l’aria contenuta nella bocca.

A questo punto si aspira l’olio (strippaggio), prima lentamente e poi in maniera più vigorosa, lasciando passare dell’aria fra i denti al fine di vaporizzare l’olio che così impregna il cavo orale, liberando le sostanze odorose e gustative. In questa fase la saliva riveste un ruolo fondamentale: cattura e veicola le sostanze verso le papille gustative rendendole percepibili (amaro) e verso le terminazioni del nervo trigemino (piccante, astringente).
Infine si espelle o si deglutisce espirando dal naso (sensazione retrolfattiva).