di: Carmelita Cianci

RICETTA La Scarsella di Pescocostanzo

Il dolce tipico della Pasqua pescolana.

A Pescocostanzo la Pasqua ha il sapore della scarsella, preparazione che elogia il formaggio in tutte le sue declinazioni, un assaggio irrinunciabile per conoscere la storia e la cultura di un territorio che vanta un’arte casearia antichissima.

Un dolce ricco e sostanzioso che, da generazioni, si tramanda di famiglia in famiglia.
Un involucro di pasta frolla, la forma ricorda un grosso raviolo, che racchiude al suo interno un corposo ripieno ottenuto con tre diversi formaggi: primo sale, caciotta vaccina, pecorino.
E poi ci sono le uova, gli agrumi, con scorza di arance e limoni a volontà, i canditi, l’uvetta, e l’immancabile cannella, ingrediente essenziale per qualsiasi preparazione che si rispetti a Pescocostanzo.

La scarsella è un autentico tripudio di odori e sapori. Tradizione vuole che si prepari la domenica delle Palme tanto che il rametto di ulivo le porge la sua “benedizione” prima di essere infornata: si appone una piccola incisione, con la base del rametto, così da creare un foro dal quale durante la cottura andrà a fuoriuscire il formaggio fuso, “la lacrima di Cristo”.

La ricetta della scarsella ha origine nella cultura dell’economia contadina e pastorale: i formaggi utilizzati erano quelli “secchi” o molto stagionati, avanzi rimasti nella dispensa domestica dopo il lungo inverno. Con la primavera, gli animali al pascolo e l’abbondanza di latte, erano i formaggi “freschi” ad imporsi: il primo sale un rimedio per ingentilire il gusto forte degli stagionati. E poi c’era la frutta, che per sopravvivere all’inverno ed essere conservata veniva candita: quel che restava andava ad arricchire la scarsella.

Oggi questo dolce conserva buona parte degli ingredienti originari. Nella sua versione contemporanea sono impiegati formaggi con una stagionatura media, in molti casi per dare più equilibrio e dolcezza sono utilizzati, in percentuale maggiore rispetto al pecorino, il primo sale e il semistagionato di mucca, come la classica caciotta, il Parmigiano o il grana. Quanto al pecorino, la scelta ricade sulla media stagionatura.
Ovviamente ogni famiglia a Pescocostanzo ha la sua ricetta che custodisce gelosamente.

INGREDIENTI

Per il ripieno:
- 1 kg di formaggio grattugiato (caciotta di mucca, pecorino semistagionato, primo sale). Proporzioni a piacimento.
- 6 tuorli d'uova
- 300 gr. di zucchero
- 300 gr. canditi (arancia e cedro)
- scorza di agrumi (limone e arancia) a piacimento
- uvetta a piacimento
- 1 cucchiaino di cannella 

Per la pasta frolla:
- 1 kg di farina di grano tenero
- 7 uova grandi
- 200 gr. di zucchero
- 150 gr. tra strutto e olio evo 
- scorza di limone e arancia grattugiata q.b
- cannella a piacimento

PREPARAZIONE

La scarsella di Pescocostanzo
La scarsella di Pescocostanzo, l'incisione con il rametto di ulivo

FASE 1
Iniziamo dal ripieno: unite le scorze grattugiate di arancia e di limone allo zucchero, poi i canditi (cedro e arancia), l’uvetta passa e la cannella. Iniziate ad incorporare i tre formaggi, i tuorli d'uovo e amalgamate il composto per bene. Lasciatelo riposare almeno 12 ore.

FASE 2
Per la pasta frolla: in una ciotola unite le scorze di arance e limoni, precedentemente grattugiate, allo zucchero, quindi aggiungete la cannella.
Versate il tutto su una spianatoia, mescolate con la farina e formate una fontana. Al centro mettete lo strutto, l’olio evo e le uova. Lavorate per bene, fino ad ottenere un impasto omogeneo, quindi avvolgete la pasta nella pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero almeno per un’ora.

FASE 3
Con l’aiuto di un matterello o di una macchinetta, iniziate a tirare la pasta frolla ottenuta che non dovrà risultare eccessivamente sottile. Ricavatene delle strisce larghe almeno 20 cm e lunghe 40 cm.

FASE 4
Con uno stampo circolare, andate ad ottenere dei dischi di pasta. A questo punto aggiungete il ripieno, dopodiché spennellate i bordi con il tuorlo d’uovo (per sigillare l’impasto), quindi chiudete la sfoglia a mo’ di raviolo andando ad esercitare una forte pressione sui bordi.

FASE 5
Adagiate le scarselle in una teglia rivestita con carta da forno, quindi spennellate la superficie con tuorlo d’uovo, dopodiché fate un’incisione centrale con la punta delle forbici o come tradizione vuole con il rametto dell’ulivo. Infornate a 170° per circa 15/20 minuti fino a quando le scarselle non risulteranno ben dorate.

 

[Crediti | foto di Carmelita Cianci]