di: Terre d’Abruzzo

Prosciutto crudo di Torano

Dal 1950, uno dei più buoni d'Italia

C’è una vera e propria intuizione dietro una delle eccellenze di Torano Nuovo (Teramo). La storia del Prosciutto crudo di Torano è intrecciata a nodo stretto a quella della famiglia Costantini che dal 1950 ha cominciato a lavorare i maiali e a produrre salumi di qualità. Prima con Luciano Costantini, poi con i figli Giustino, Nazzareno ed Enrico e ora con i nipoti, Adelina e Luciano (figli di Giustino), Valerio e Giancarlo (di Nazzareno), e Leandro e Lorenzo (di Enrico), l’azienda ha creato con gli anni un vero prosciuttificio in cui viene prodotto uno dei prosciutti crudi più buoni d’Italia.

PROSCIUTTO CRUDO DI TORANO

Stagionatura prosciutto crudo di Torano
Taglio al coltello
salatura prosciutto crudo di Torano

Tutto parte da un buon prodotto iniziale, ossia una buona coscia di maiale, rigorosamente italiano di razze pregiate e selezionate. Si comincia con cosce di pezzatura rilevante, da circa 15 kg all’inizio della fase di salatura per poi arrivare a un prodotto a 9 kg. La coscia di maiale viene rifilata, salata, messa a riposo, poi lavata, e di nuovo messa a riposo nelle celle frigorifere. Dopo circa 40 giorni, comincia la fase della stagionatura che avviene in grandi sale computerizzate, all’interno dello stabilimento, di proprietà della famiglia Costantini, a Villa Bizzarri. La stagionatura varia da un minimo di 15 mesi ad un massimo di 24 mesi. Temperatura e umidità sono costantemente controllate. 

Il prosciutto di Torano viene proposto in diverse versioni. C’è il Prosciutto Cinque Stagioni, stagionato per 15 mesi. Poi c’è il Gran Riserva, in cui la stagionatura arriva a 18 mesi. E il fiore all’occhiello, il Conte di Torano, in cui la stagionatura sale a 24 mesi. Quest’ultimo viene chiuso da una copertura di pepe verde che gli conferisce un profumo più speziato.  

 

ZONA DI PRODUZIONE/COLTIVAZIONE

Torano Nuovo

IN CUCINA/ABBINAMENTI

Da consumare rigorosamente tagliato al coltello, il suo abbinamento ideale è con un calice di Montepulciano d’Abruzzo




 

Foto di Salumificio Fratelli Costantini