di: Carmelita Cianci

Patata di montagna del Medio Sangro

Patata dalla forma tondo ovale regolare, dalla buccia di colore rosso e dalla polpa gialla o bianca

Nei borghi di Montenerodomo, Pizzoferrato, Gamberale e Civitaluparella, piccole realtà contadine coltivano questa patata dalla forma tondo ovale regolare, dalla buccia di colore rosso e dalla polpa gialla o bianca. 

PATATA DI MONTAGNA DEL MEDIO SANGRO

La patata, che dalle Americhe raggiunse i territori montani abruzzesi, diventò un vero e proprio simbolo del Medio Sangro, territorio collinare e montano, che per le sue caratteristiche ambientali e climatiche, è altamente vocato alla coltivazione di questo tubero.
Oggi la coltura della patata del Medio Sangro viene svolta da piccole realtà a gestione familiare a quote che vanno dagli 800 ai 1400 metri, su terreni favorevoli alla sua coltivazione.
La semina avviene nei mesi di marzo e aprile (messa in rotazione con cereali e prati su un terreno preparato durante l’estate), la raccolta da agosto fino a ottobre.
Le caratteristiche del territorio e la presenza di allevamenti di bestiame, favoriscono l’uso limitato di concimi chimici a favore di una coltivazione estensiva e di una preziosa concimazione naturale.
La patata del Medio Sangro ha un alto contenuto di sostanza secca e una grande capacità di conservazione. È piuttosto regolare nella forma che si presenta tondo-ovale. Sono due, oggi, le varietà più conosciute e coltivate: la patata Desiree, che ha buccia rossa e polpa gialla e la Kennebec, con buccia gialla e polpa bianca. Hanno consistenza compatta e una buona sapidità, un elevato contenuto di amido e un discreto apporto di proteine e sali minerali.

AREA DI PRODUZIONE

Media valle del Sangro in provincia di Chieti. I comuni più  interessati sono Montenerodomo, Pizzoferrato, Gamberale e Civitaluparella.

IN CUCINA/ABBINAMENTI

L’alta qualità delle produzioni l’ha resa protagonista della gastronomia del territorio e della cucina locale: gnocchi, patate lesse o sotto al coppo, polenta bianca e frascarielli.
Previa lessatura sono spesso aggiunte all’impasto del pane per allungare la sua conservazione.

 

 

[Crediti | Foto di Slow Food Abruzzo]