di: Carmelita Cianci

La Tavola dei Briganti

Da oltre 10 anni coltivano e lavorano il Peperone dolce di Altino

Una quindicina di anni fa Donatello D’Alonzo, fresco di laurea in Storia, lascia Bologna e rientra ad Altino. In quegli anni si appassiona al peperone dolce, coltura ai tempi relegata agli orti domestici di Contrada Sant’Angelo e inizia a coltivare l’idea di occuparsi di agricoltura. Fa esperienza sul campo, la sua famiglia ha diversi terreni agricoli, impara il mestiere e dopo qualche tempo riorganizza l’attività agricola specializzandosi nella coltivazione del peperone dolce di Altino; il seme lo recupera dagli ultimi contadini anziani di Sant’Angelo.

www.tavolabriganti.it

CONOSCIAMO I CUSTODI

Nica nel punto vendita della Tavola dei Briganti

Il nome Tavola dei Briganti deriva da una leggenda, quella legata  alla frazione Mandrelle, dove inizialmente era ubicata la sede dell’azienda: si narra che i briganti si nascondessero proprio in questo piccolo borgo di case di pietra del XIX secolo per sfuggire alle autorità dopo l’unificazione d’Italia.

Nel 2016 arriva il laboratorio aziendale per la trasformazione del fresco, lo gestisce Nica, la compagna di Donatello che lascia il lavoro in fabbrica per buttarsi a capofitto in questo nuovo progetto. Qui i peperoni vengono essiccati, frantumati e macinati. La tecnologia è una valida alleata e con un moderno essiccatore riescono a conservare tutte le proprietà del peperone, incluso il colorito rosso vivace.

Spiega Nica "La raccolta inizia la seconda settimana di agosto e si protrae anche fino a novembre. Con i peperoni più belli, raccolti all’inizio si realizzano i “crolli” ovvero le collane, dopodiché si procede con quelli destinati alla “trasformazione”: vengono lavati, privati del picciolo e dei semi, essiccati e infine ridotti a pezzi, così la macinatura, l’ultimo passaggio per avere il peperone in polvere, avviene durante tutto l’anno, in base alle esigenze, in maniera tale da poter garantire al consumatore un prodotto sempre fresco".

Il peperone viene proposto secco o macinato, in polvere o a grana rossa, a listarelle o in “chips”, e poi ancora in agrodolce, in salse, creme, e persino come confettura.

Negli ultimi anni il peperone della Tavola dei Briganti ha avuto un importante riscontro di pubblico, conquistando persino l’alta cucina nazionale, inoltre nella sua versione in polvere è diventato ingrediente imprenscindibile per diversi produttori di Ventricina del Vastese.

Dal 2017 Nica e Donatello hanno aderito all’APPA (Associazione Produttori Peperone di Altino), associazione nata per favorire il controllo di tutta la filiera e che riunisce vivai, coltivatori e aziende agricole che si occupano anche della trasformazione.

Alla Tavola dei Briganti particolare attenzione è rivolta anche ad altre varietà orticole e frutticole locali, recuperate e coltivate seguendo i dettami della lotta integrata e del biologico, tra queste il pomodorino giallo del Sangro, il diavoletto d’Abruzzo, i fagioli suocera e nuora, le mele gelate, gli ulivi di Intosso e Crognalegno, una biodiversità da custodire e tramandare.
I prodotti sono tutti lavorati dal fresco e trasformati in sottolio, creme e confetture.

Sugli scaffali del punto vendita di Selva d’Altino, anche un’interessante selezione di referenze di altri produttori abruzzesi.

 

La Tavola dei Briganti
Via Nazionale, 231A, 66040 Selva CH

 

[Crediti | Immagine di copertina Riccardo Menna,  foto di Carmelita Cianci]