di: Laura La Spada

Il Ferfellone

Il peperone crusco re della cucina abruzzese

La cucina abruzzese oggi non sarebbe la stessa senza il peperone dolce secco. Seppur importato dall’America appena qualche secolo fa, questo ortaggio è diventato col tempo un prodotto indispensabile nelle dispense degli abruzzesi che lo utilizzano in tantissime preparazioni marinare e contadine.

FERFELLONE

La specie di riferimento è il Capsicum annuum, caratterizzata da una grande eterogeneità di forma, pezzatura e colore della bacca, le cui varietà coltivate in Abruzzo si riferiscono, generalmente, ai tipi 1/2 e 3/4 lunghi (Heldor e Tornado).

Quello che caratterizza questo peperone è una fase delicatissima e fondamentale: l’essiccatura.

Muovendosi nelle campagne subito a ridosso della costa, a fine estate, si possono notare con facilità corone di peperoni appesi a seccare al sole, sui muri esterni, o in posti arieggiati della casa. Sono i “crolli” o “reste”, ottenuti facendo passare i fili di spago attraverso i piccioli dei peperoni freschi con un ago da lana, così formando delle lunghe catene composte da circa otto o dieci pezzi. I ferfelloni, cioè i peperoni essiccati, dovranno asciugare bene e non trattenere umidità all’interno, altrimenti si rovineranno.

In questo modo è possibile conservarli per tutto l’inverno. Anzi, è proprio nelle ricette autunnali e invernali che il ferfellone dà il meglio di sé.

 

ZONA DI PRODUZIONE/COLTIVAZIONE

In Abruzzo il peperone dolce è coltivato principalmente nelle aree costiere della regione e in particolare nelle province di Teramo e Pescara.

IN CUCINA/ABBINAMENTI

A partire dalla fine dell'estate il ferfellone fa il suo maestoso ingresso in scena nella cucina abruzzese. La fracchiata e la pasta alla trappetara, cioè il primo piatto tradizionalmente preparato in fase di molitura dell'olio con quello "nuovo", durante l'autunno e l'inverno lasciano il posto alla polenta e alle verdure a foglie ripassate in padella.

Nel pescarese, l’utilizzo di questo prodotto caratterizza il brodetto, la tipica zuppa di pesce marinara, e lo contraddistingue da altre varianti come quella vastese, dove il peperone non compare se non in forma fresca. Questo perché il ferfellone, coltivato nelle campagne all’interno della marineria e spesso dalle stesse famiglie, si conservava facilmente anche in barca.

Il ferfellone si utilizza tritato più o meno grossolanamente, dopo averlo tostato per renderlo croccante oppure fritto intero velocemente in poco olio e poi lasciato raffreddare in modo che non perda la croccantezza.

Che la ricetta sia di mare o di terra, un buon Cerasuolo d’Abruzzo non guasta mai.