di: Laura La Spada

Gli uccelletti teramani di Sant'Antonio

Ancora oggi questi dolcetti ripieni si preparano il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant'Antonio abate

Nella provincia Teramana ogni anno, il 17 gennaio, è usanza preparare e consumare biscotti ripieni a forma di uccellino, per onorare il santo protettore degli animali.

UCCELLETTI DI SANT'ANTONIO

Gli uccelletti di Sant'Antonio del forno Centini

Sono molti e vari i rituali che in Abruzzo si svolgevano nel periodo iniziale dell’anno, sovrapponendosi e coincidendo con quelli della conclusione del ciclo precedente.

Nel solco di questa tradizione è la festività di Sant’Antonio abate il 17 gennaio con i suoi riti, le sue preparazioni, i fuochi, i canti e la questua, cioè la tradizionale usanza di distribuire alimenti ai meno abbienti. La questua in Abruzzo veniva accompagnata da canti e strofe specifici per ogni occasione rituale: dalla Settimana Santa a quella del Maggio, da San Martino alla festa dell’Epifania, fino a quella, appunto, di Sant’Antonio. 

In occasione de lu Sand’Andonie, in molte aree d’Abruzzo è ancora in uso uccidere e lavorare il maiale. La maialatura segnava, nelle campagne, la preparazione delle provviste per l’anno venturo e quindi dell’abbondanza. Un’opera che ancora oggi si svolge in maniera comunitaria e spesso familiare. Allo stesso modo, comunitario è pure il pasto a base di carne suina, tenuta da parte per essere cotta.   

Se la tradizione canora della festa di Sant’Antonio Abate non ha abbandonato, soprattutto nel Teramano, i piccoli centri, lo stesso si può dire per l’usanza di donare cibo rituale. 

Questa rivive ancora oggi nella preparazione dei cellitte di Sant’Andonie, gli uccelletti di Sant’Antonio, tradizionali dolcetti a forma zoomorfa che si cucinano in occasione della festa del santo protettore degli animali.

La pasta frolla viene farcita con marmellata d’uva spesso arricchita da mandorle, cannella, cioccolato in pezzi, liquore e scorza di limone, e quindi modellata a forma di piccoli uccelli, decorati con crestine e code che si ottengono tagliuzzando l'impasto. L’aspetto di questi dolci rimanda al collegamento del Santo con il mondo animale e il suo protettorato.

Il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio abate, le donne di famiglia si riuniscono per preparare in casa gli uccelletti, che è possibile trovare con varianti e decorazioni più o meno articolate anche nei forni locali. È usanza donare, acquistare o offrire questi dolcetti ripieni per consumarli insieme dopo la rituale benedizione degli animali - un tempo quelli nelle aie e nelle stalle, oggi quelli domestici - che avviene sul sagrato delle chiese cittadine dedicate al Santo.

Se tanto si è perso di antiche usanze e celebrazioni, preparare, condividere e consumare insieme il cibo rituale segna, ancora oggi, il senso di appartenenza a una comunità e alla sua storia.