di: Carmelita Cianci

Fattorie Aperte, buona la prima: intervista a Tiziano Teti, tra i promotori dell’iniziativa

Sette produttori abruzzesi dell'entroterra hanno aperto le porte delle loro aziende agricole

Lo scorso 18 giugno si è conclusa la prima edizione di Fattorie Aperte, l’evento che per tre weekend (2/4 giugno, 10/11 giugno, 17/18 giugno) ha coinvolto sette aziende agricole della provincia di Chieti.

L’iniziativa è stata promossa da Entroterra Valli dell’Abruzzo Citeriore, la rete di piccoli produttori artigiani nata per valorizzare le tipicità delle aree interne abruzzesi.

Abbiamo incontrato Tiziano Teti della Fattoria La Guardata di Torricella Peligna, tra le aziende aderenti a questa prima edizione, nonché capofila del progetto.

Intervista a Tiziano Teti, tra i promotori dell’iniziativa

Tiziano Teti con sua figlia Giorgia, Azienda Agricola La Guardata, Torricella Peligna
La Genuina, Carunchio
Ventricina & Dintorni, Roccaspinalveti
Tiziano Teti, Fattoria La Guardata, Torricella Peligna
Fattorie Aperte
Prodotti tipici in degustazione
Fattoria La Guardata, Torricella Peligna
Fattoria La Guardata, Torricella Peligna
Fattoria La Guardata, Torricella Peligna
Ventricina & Dintorni, Roccaspinalveti
Fattoria La Guardata, Torricella Peligna
Piccola Terra, Villa Santa Maria

Come nasce Fattorie Aperte?
«Da sempre noi produttori partecipiamo a eventi, fiere e manifestazioni, con Fattorie Aperte, invece, abbiamo voluto portare il consumatore in azienda, promuovere la conoscenza e la valorizzazione del mondo agricolo. Abbiamo aperto le porte al pubblico, offrendo la possibilità di visitare i terreni, conoscere da vicino le attività agricole, interagire con gli animali e scoprire i prodotti direttamente in fattoria».

Chi ha aderito?
«Hanno aderito sette aziende agricole delle aree interne in provincia di Chieti quali Ventricina & Dintorni di Roccaspinalveti, Il Biancospino, La Genuina e Profumino Tartufi di Carunchio, la nostra azienda La Guardata di Torricella Peligna, Agriturismo Le Pagliere di Villa Santa Maria e Piccola Terra di Montebello sul Sangro».

Era la prima volta in Abruzzo per un evento di questo tipo?
«Assolutamente si. L’evento è già consolidato in altre regioni e, sulla scia di manifestazioni come cantine aperte o frantoi aperti, nasce con l’intento di coinvolgere tutte le persone, dai più grandi ai più piccoli, in una giornata di festa e convivialità. L’obiettivo di una manifestazione di questo tipo è quello di promuovere la cultura rurale, educare alla sostenibilità ambientale e valorizzare i prodotti locali.
Chi ha partecipato è entrato in contatto diretto con il mondo agricolo, ha avuto la possibilità di imparare come vengono prodotti i cibi che consumiamo e comprendere l'importanza della filiera agroalimentare. È stata anche un'occasione per scoprire le tradizioni locali legate all'agricoltura e trascorrere una giornata immersi nella natura».

Quali attività in Fattoria hanno contraddistinto questa prima edizione?
«Le aziende aderenti hanno proposto visite guidate, laboratori didattici, degustazioni, escursioni nei campi, attività ricreative, musica dal vivo. Le attività ludico - didattiche sono andate molto bene, ad esempio noi a La Guardata abbiamo tenuto laboratori come quello della lana e del fieno, per far conoscere anche i materiali che si utilizzano in fattoria.
Inoltre sono state coinvolte diverse realtà locali, come Apicoltura Glam di Colledimacine che ha portato un’arnia e ci ha mostrando l’abile maestria delle api nella produzione del miele. Tra le altre aziende agricole che abbiamo avuto il piacere di ospitare, nelle giornate della manifestazione, Dimarino che sta partecipando al progetto di valorizzazione del Sedano Nero di Torricella Peligna con il Gal Maiella Verde: Anna ci ha fatto degustare una serie di prodotti a base di sedano nero, come la birra e le pizzelle, per citarne alcuni. Anche i vini si sono ritagliati il loro spazio nelle degustazioni, in particolare  la Bio Cantina Orsogna che ha una linea ottenuta con le fermentazioni legate agli impollinatori, e quindi l’utilizzo di lieviti selezionati in collaborazione con il Parco Nazionale della Maiella».

In termini di partecipazione come è andata?
«La variabile meteo ha sicuramente influenzato questa prima edizione di Fattorie Aperte, soprattutto i primi due weekend il tempo non è stato un nostro alleato, tanto che noi  abbiamo deciso di aprire le porte della nostra azienda a partire dal 10/11 giugno, anziché dal 2 al 4, e replicare poi il 17/18 giugno. Tutte le nostre attività erano all’aperto, inclusa la “ristorazione”, di conseguenza il tempo poco clemente con tanto di pioggia il primo weekend ci ha dato qualche fastidio, anche dal punto di vista organizzativo, mentre le condizioni meteo favorevoli di sabato 17 e domenica 18 ci hanno permesso di avere un pubblico che oscillava, per giornata, tra le 300 e le 400 persone. Quindi si, possiamo dire che è andata abbastanza bene. Anche le altre aziende coinvolte, che comunque rispetto a noi avevano a disposizione una struttura chiusa per l’accoglienza, hanno registrato presenze numeriche importanti».

Che tipo di pubblico ha partecipato?
«Abbiamo avuto una partecipazione trasversale, sono venute persone di ogni età, in particolare famiglie, provenienti da tutta la regione, soprattutto da Pescara, e poi una significativa presenza dal Lazio. Questo significa che l’aspetto promozionale, veicolato attraverso i social media e la stampa, ha funzionato e ne siamo soddisfatti».

Quindi “l’esperimento” di questa prima edizione è riuscito?
«Assolutamente si, possiamo dirci tutti soddisfatti di questa prima edizione, il feedback da parte del pubblico è stato molto positivo, lo stesso per le realtà agricole coinvolte nell’iniziativa, inoltre altre aziende del territorio hanno manifestato l’interesse a partecipare alla prossima edizione, ora dobbiamo solo fermarci un attimo e ragionare sul futuro, perché è importante riuscire a dare continuità al progetto. Inoltre sarebbe bello sfruttare l’occasione di iniziative come Fattorie Aperte per cominciare a fare accoglienza in azienda anche durante l’anno, e poi avere questa grande festa in un determinato periodo, un po’ come per Cantine Aperte che solitamente si tiene l’ultimo weekend di maggio, noi magari potremmo inserirci subito dopo, il primo weekend di giugno».

Un momento significativo che ricorderà di Fattorie Aperte?
«Una signora che è venuta a trovarci durante l’ultimo weekend e che mi ha confidato: “mio figlio sa fare i versi di tutti gli animali, ma non li ha mai visti”.
E’ proprio questo quello che ci siamo prefissati con questa manifestazione: avvicinare, coinvolgere e sensibilizzare tutti all’agricoltura, a cominciare dai più piccoli».

 

[Crediti | Foto di Fattorie Aperte]