di: Carmelita Cianci

ADRIANO DE ASCENTIIS

Dal 2005 custodisce e valorizza la Gallina nera Atriana

Adriano De Ascentiis il pallino per la gallina nera atriana ce l’ha da quasi vent'anni, da quando con la Riserva dei calanchi di Atri, della quale è il direttore, avvia il progetto “colture e culture” che ha tra i suoi obiettivi anche un’indagine sul recupero di questa antica razza avicola di cui si attesta la presenza nel territorio di Atri sin dal periodo Romano.

Mito o realtà? 

CONOSCIAMO IL CUSTODE

Adriano De Ascentiis
Gallina nera Atriana
Uova della Gallina nera Atriana

Per capire se effettivamente esistano ancora degli esemplari, Adriano inizia a documentarsi sul campo, a prendere informazioni dai contadini della zona, e nel 2006 le sue ricerche lo conducono alle porte di Città Sant’Angelo, in una piccola azienda agricola famigliare, dove il titolare, un arzillo novantenne gli mostra la sua preziosa “collezione”: quelle che si palesano ai suoi occhi sono senza ombra di dubbio le tanto agognate galline nere; l’anziano agricoltore le aveva ereditate anni addietro da suo padre e, non volendosi separare da alcun esemplare, regala al direttore 21 uova utili per l’incubazione.
È così che inizia il progetto delle famiglie custodi di cui Adriano è  precursore. Nel corso degli anni sensibilizza e coinvolge altri agricoltori nell’iniziativa donando le sue prime galline nere e le uova.

Oggi la sua piccola realtà aziendale conta venti esemplari: all’inizio i primi presentavano qualche difetto, poi è riuscito a curare perfettamente il fenotipo che è tutto nero, con le zampe color ardesia e la cresta rossa. Le galline scorrazzano in un cortile adibito; nell’alimentazione non sono contemplati mangimi di alcun tipo, ma solo miscele di cereali, leguminose e l’erba dei campi circostanti. La produzione delle uova si aggira sulle dieci unità quotidiane, mentre scende nel periodo invernale. Gli animali seguono il loro “ciclo di vita naturale”: iniziano ad essere produttivi intorno agli otto mesi e vivono in media sei anni.

Attualmente le famiglie custodi sono dodici e sono quasi trecento gli esemplari di “Atriana” presenti nella provincia teramana. Negli ultimi anni Adriano e gli altri “custodi” hanno sottoscritto un disciplinare, sono stati coinvolti in studi di caratterizzazione genetica, hanno aderito alla comunità di prodotto promossa dal Gal Terre d’Abruzzo per rinvigorire la presenza di questa antica razza nel suo territorio di appartenenza e promuovere prodotti di filiera, come le uova, nella piccola distribuzione e nella ristorazione.


Adriano De Ascentiis
Via Salara, Atri (TE)

 

[Crediti | Foto di copertina: Riserva dei Calanchi di Atri - Carmelita Cianci]